STORIA

PRIMA GUERRA MONDIALE: BREVE E SEMPLICE



IPERTESTO


 La Prima Guerra Mondiale.

L'uccisione dell'arciduca Francesco Ferdinando erede al trono d' Austria fu la causa occasionale, il pretesto, che diede inizio alla prima guerra mondiale. La vera causa va ricercata nell'enorme sviluppo industriale in seguito al quale si era accesa una grande rivalità tra Inghilterra e Francia da una parte, ed Austria e Germania dall'altra, tutte alla ricerca di nuovi mercati sui quali vendere i propri prodotti.

La guerra ebbe inizio nel 1914 e dopo aver causato: l'impoverimento collettivo (le industrie e l'agricoltura furono per 5 anni al servizio della guerra); la distruzione di ingenti quantità  di materiali e merci;  il sacrificio di numerose vite umane, si concluse nel 1918. 

L'ITALIA IN GUERRA

L'Italia che durante il primo anno di guerra si mantenne neutrale, sulla spinta di coloro che erano favorevoli al conflitto (gli interventisti), e che vedevano nella guerra, l'occasione per riconquistare il Trentino e la Venezia-Giulia, nel 1915 a fianco della Francia e dell'Inghilterra entrò in guerra contro Germania ed Austria.

Lo svolgimento  della guerra ebbe fasi alterne su tutti i fronti.

Il 1917, fu l'anno più drammatico di tutta la guerra, i Tedeschi infatti, rotto il fronte a Caporetto, (a nord-est della città di Udine) arrivarono fino al Piave.

Il 1918 è ricordato come l'anno della vittoria. Una grande offensiva dell'esercito Italiano costrinse i Tedeschi e gli Austriaci a corto di materiali, stremati per il sacrificio di tanti uomini, a chiedere la fine della guerra.

Il conflitto fu duro e sanguinoso: duro perché l'esercito Italiano era male addestrato e con pochi mezzi; sanguinoso perché il prezzo di vite umane pagate per la guerra fu altissimo. Seicentomila morti italiani, dieci milioni di morti tra tutti i combattenti, un milione di feriti ed invalidi.

 UNA GUERRA DI TRINCEA

 La prima guerra mondiale dette inizio ad un nuovo modo di combattere, di affrontarsi. In passato, infatti, gli scontri militari tra potenze, eserciti  avversari, avvenivano in campo aperto dove i due eserciti si fronteggiavano e avanzavano reciprocamente, l'esito della battaglia che  seguiva determinava l'avanzamento delle linee nemiche. Nella prima guerra mondiale , lo scontro avvenne in modo diverso: i soldati ammassati nelle trincee,  

combattevano per strappare al nemico pochi metri di terra alla volta, costringendolo passo passo a ritirarsi.

 

Le trincee si svilupparono per migliaia di chilometri, divennero sempre più profonde e fortificate. A una prima linea, si aggiunsero con il passare del tempo una seconda e una terza linea, che venivano utilizzate per gli spostamenti delle truppe e per il rifornimento di munizioni e vettovaglie. 



La distanza tra le trincee nemiche variava da poche centinaia di metri a qualche chilometro. Quando una prima linea veniva conquistata, il fronte si spostava e tutte le trincee cambiavano di funzione.

l'impiego sul fronte occidentale dei carri armati segnò la fine della invalicabilità della trincea.

IL SEGNO DELLA TRINCEA

La guerra di trincea segnò indelebilmente i milioni di persone che vi avevano preso parte, ma anche quanti avevano potuto  seppure tardivamente, per la reticenza dei governi e delle autorità militari,  ascoltare le testimonianze dei sopravvissuti o leggere le opere di letteratura a essa ispirate (di Louis-Ferdinand Céline, Guillaume Apollinaire, Erich Maria Remarque, Henri Barbusse, Ernst Jünger, ErnestHemingway, Piero Jahier, GiuseppeUngaretti, Ardengo Soffici, Emilio Lussu). Essa convinse le società occidentali dell'assoluta necessità di preservare la pace (vedi Società delle Nazioni) e ispirò i movimenti pacifisti dei decenni seguenti.

 

DOVE SI COMBATTE E VIVE LA PRIMA GUERRA MONDIALE ?

La trincea è il luogo dove si combatte e vive il primo conflitto mondiale

CHE COS’E’ LA TRINCEA ?

La trincea è un tipo di fortificazione militare difensiva costituita, nella sua forma più semplice, da un fosso lineare scavato nel terreno per ospitare al suo interno le truppe, che in questo modo si trovano protette dal tiro delle armi nemiche.

DOVE VENGONO REALIZZATE?

Per la prima volta si combatte a altitudini elevate e trincee e appostamenti vengono realizzati in alta montagna.

COME SONO FATTE?

Presentano un gradino per consentire di sporgersi oltre il bordo e delle feritoie per rendere possibile l'osservazione della linea nemica. Queste aperture sono molto rudimentali: spesso si tratta di una fessura fra sacchi di sabbia protetta da una lastra di acciaio. I fianchi della trincea sono rinforzati con sacchi di sabbia, assi, ferro. Il fondo è ricoperto da tavole di legno.



LA GERMANIA NEL DOPOGUERRA


Alla fine della guerra la popolazione tedesca era stremata dalle continue privazioni e dall’idea della sconfitta che era prossima.

Per questi motivi nel 1918 scoppiarono delle rivolte; l’imperatore fuggì e il 9 novembre 1918 venne proclamata la Repubblica, chiamata Repubblica di Weimar (dal nome della cittadina in cui venne elaborata la costituzione), una repubblica parlamentare e federale.

Dopo la guerra la Germania fu costretta a pagare un risarcimento; ciò provocò una grave crisi economica e portò alla nascita dei partiti della destra nazionalista. Nel 1920 venne fondato da Hitler, il partito Nazionalsocialista tedesco dei lavoratori.


IL BENESSERE NEGLI STATI UNITI- GLI ANNI RUGGENTI 


Negli anni 20’ gli Stati Uniti conobbero un grande sviluppo economico.

Molti sono i fattori che contribuirono a questo sviluppo:

1)gli Stati Uniti avevano istituzioni democratiche

2) Avevano a disposizione molte materie prime

3) l’agricoltura e l’industria erano molto sviluppate

Questo determinò la crescita della popolazione che viveva in città moderne dotate grattacieli, reti metropolitane e traffico intenso. Inoltre questo benessere favorì la nascita dell’industria cinematografica, la diffusione della musica jazz dei neri d’America e del Charleston, un ballo dal ritmo sfrenato.

Ma lo sviluppo economico provocò una sorta di intolleranza nei confronti del “ diverso” (es. immigrati per lavoro o persone che non erano protestanti). Famoso è il caso di Sacco e Vanzetti, due italiani incolpati e giustiziati nonostante fosse stata dimostrata la loro innocenza.


IL FASCISMO



 Le origini del fascismo sono strettamente connesse con le trasformazioni e le crisi che si verificarono in Italia in seguito alla grande guerra.

Per comprendere l’affermarsi del fascismo e la sua natura bisogna stabilire gli aspetti della crisi nata in Italia in seguito alla guerra.

Sul piano economico: crisi provocata dalla dura prova che aveva dovuto superare l’economia italiana durante la guerra e dalle trasformazioni subite, gli impianti delle industrie erano spesso molto vecchi e c’era una produzione superiore rispetto alla richieste, perduravano le regolamentazioni statali, basso rendimento della manodopera e vastissima disoccupazione.
Sul piano sociale: domanda di partecipazione politica da parte di tutti quei settori fino ad allora esclusi, di questo beneficiarono i partiti al di fuori del sistema tradizionale che si presentavano rispetto ad esso critici e rinnovatori ed erano espressione di valori che non rappresentavano più quelli risorgimentali ai quali si rifaceva la classe dirigente, la piccola e la media borghesia si sentiva minacciata dalla crescita del proletariato e temeva il biennio rosso; sfasature tra stato-istituzioni e sensibilità popolare-opinione pubblica.

Sul piano morale-culturale: reazione al positivismo e alle tendenze scettico-relativistiche, irrazionalistiche, attivistiche e elitistiche; e l’entrata in crisi dei modelli culturali tradizionali con la nascita dei totalitarismi.

Sul piano politico:

1) a livello parlamentare vi era un anarchico regime d’assemblea incapace di esercitare il potere;
2 )a livello governativo vi erano una serie di ministeri senza autorità legislativa;
3) a livello del sistema un’instabilità cronica.

Il fascismo partì con l’essere un fenomeno esclusivamente urbano ma poi si sviluppò nelle grandi zone agricole, nella pianura padana, in Toscana e in Puglia. La molla del fascismo non fu tanto la paura di una rivoluzione di tipo bolscevico quanto il fatto che le classi lavoratrici erano in grado di sconvolgere le regole del mercato.

Se lo squadrismo poté svilupparsi ciò non fu dovuto solo ad interessi economici ma anche al fatto che per anni erano stati lesi anche i valori morali. Il fascismo non si esaurì nello squadrismo grazie all’abilità di Mussolini che capì che poteva avvantaggiarsi dell’entusiasmo suscitato per i successi sin lì ottenuti e che poteva mettere le componenti della classe politica le une contro le altre. Da qui la marcia su Roma


che fu un grande successo politico, in quanto consentì a Mussolini di raggiungere il potere in breve tempo in quanto il sovrano non capì la vera natura del fascismo e continuò ad illudersi che una volta giunto al potere si sarebbe poi costituzionalizzato.


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